Codice Deontologico delle
“CHIESE ELIM IN ITALIA”

 

Codice Deontologico delle
“CHIESE ELIM IN ITALIA”

Le ‘Chiese Elim in Italia’, così come riportato nell’art. 1 del proprio Statuto, abbracciano tutte le chiese cristiane evangeliche e di fede pentecostale, i ministeri evangelistici, i ministeri di lode e adorazione, le missioni, le associazioni cristiane di volontariato, gli enti culturali e socio-assistenziali ad essa associati, legati dalla stessa comunione di fede e di dottrina (espressa negli articoli di fede riportati nel paragrafo ‘Verità Fondamentali’ dello Statuto), riconoscendo l’identità e l’autonomia di ogni singola realtà locale.

Con la redazione del presente Codice Deontologico il movimento si prefigge di favorire e mantenere la trasparenza in materia di relazioni tra le chiese, i pastori, le missioni e il movimento stesso, sulla base dei seguenti princìpi biblici:

“Sì come anch’io compiaccio a tutti in ogni cosa, non cercando l’utile mio proprio, ma quello di molti…” (1 Cor. 10:33).

“Ogni cosa è lecita ma non ogni cosa è utile; ogni cosa è lecita ma non ogni cosa edifica. Nessuno cerchi il proprio vantaggio, ma ciascuno cerchi l’altrui” (1 Cor. 10:23-24).

“Ciascuno di noi compiaccia al prossimo nel bene, a scopo di edificazione” (Rom. 15:2)

“Ma ogni cosa sia fatta con decoro e con ordine” (1 Cor. 14:40).

“Rendete perfetta la mia gioia, avendo un medesimo pensare, un medesimo amore, essendo di un animo solo e di un unico sentimento. Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a se stesso, cercando ciascuno non il proprio interesse, ma anche quello degli altri” (Filippesi 2:2-4).

Ogni realtà associata alle ‘Chiese Elim in Italia’, pur nel pieno rispetto della propria autonomia, esclude ogni forma di isolamento, riconosce l’utilità e la necessità della comunione fraterna e spirituale con tutte le chiese/opere associate e ne auspica la piena collaborazione per il benessere del movimento stesso.

Ogni realtà associata è chiamata a mantenere integra la comunione e la relazione con tutte le chiese e le opere associate evitando di danneggiare l’immagine delle ‘Chiese Elim in Italia’ secondo le regole di comportamento del presente codice deontologico.

In virtù di quanto sopra, ogni pastore e ogni responsabile associato si impegna a:

  • MANTENERE LA STESSA COMUNIONE DI FEDE E DI DOTTRINA

 

Allo scopo di promuovere l’unità della fede e di ricercare e mantenere una comune linea di fede e di dottrina che rispecchi le radici e le origini Pentecostali, ogni pastore o responsabile associato si impegna a:

  1. Tenere conto e ad allinearsi alle indicazioni del Comitato Esecutivo (come da art. 9 del Regolamento Interno delle ‘Chiese Elim in Italia’) nei confronti delle nuove tendenze dottrinali neopentecostali e/o neocarismaticistiche;
  2. Segnalare con sollecitudine al Comitato Esecutivo qualora venisse a conoscenza dell’esistenza di persone e/o ministeri con dottrine non allineate ai princìpi del suddetto punto a), che potrebbero danneggiare le chiese associate alle ‘Chiese Elim in Italia’;
  3. Valutare con la massima attenzione la partecipazione ad eventi, convegni e iniziative dove vengano abbracciate dottrine non condivise, come al suddetto punto a), allo scopo di proteggere l’immagine unitaria delle ‘Chiese Elim in Italia’.

Per maggior chiarezza ed informazione, si riportano nel presente Codice deontologico, alcune dottrine o tendenze dottrinali estreme, non condivise dalle “Chiese Elim in Italia”:

– Dottrina della prosperità: Dottrina nella quale Dio viene usato e proposto come funzionale al proprio benessere fisico e materiale, legato alla richiesta di offerte in cambio della guarigione fisica e del benessere materiale. Tale dottrina considera inoltre la prosperità materiale come evidenza della benedizione divina sull’individuo. In questo modo la fede del credente risulta svincolata dalla sovranità della volontà di Dio.

– Dottrina della salvezza, predestinazione assoluta, iper-grazia: Tale dottrina afferma l’elezione e predestinazione assoluta dei credenti e la conseguente ‘sicurezza eterna degli eletti’ (‘una volta salvato, sempre salvato’). Afferma inoltre che la grazia non sia dispensata universalmente ma venga accordata soltanto a quelli predestinati a riceverla. Secondo la dottrina dell’iper-grazia, Dio non considererebbe più i peccati dei credenti in quanto rigenerati e resi giusti dal sacrificio espiatorio di Cristo; di conseguenza per i figli di Dio non ci sarebbe più bisogno del pentimento e di chiedere perdono. Secondo tale dottrina i peccati commessi nel passato, quelli presenti e quelli futuri sarebbero stati già perdonati. Inoltre, lo Spirito Santo non convincerebbe mai i credenti di peccato, in quanto essi non avrebbero bisogno di confessare, né di pentirsi dei propri peccati.

– Uso improprio del carisma e ministero profetico: Dottrina basata su una visione vetero-testamentaria del profeta-mediatore, che non tiene conto dei princìpi stabiliti nel Nuovo Testamento, ovvero la guida individuale dello Spirito Santo e Cristo quale unico mediatore. Le ‘Chiese Elim in Italia’ si dissociano da “pseudo-profeti” che, definendosi “il profeta di Dio” o “l’uomo di Dio” enunciano la Parola di Dio ad uso strumentale per avvalorare le proprie tendenze dottrinali o le proprie vedute ecclesiologiche o comunque le proprie mire.

– Il Vangelo dell’inclusione: La dottrina dell’inclusione o la dottrina dell’universalismo prevede che tutte le persone verranno salvate e andranno in paradiso. Tale dottrina sostiene che la morte e la resurrezione di Gesù Cristo pagano il prezzo del peccato per tutta l’umanità, affinché potesse godere della vita eterna in Paradiso, senza alcun bisogno di pentimento, negando l’esistenza dell’inferno.

  • NELL’ORGANIZZAZIONE DI EVENTI

 

  1. Fermo restando la facoltà di organizzare eventi nelle proprie comunità in totale autonomia, ogni pastore associato si impegna ad evitare di organizzare eventi in concomitanza o in date molto prossime a quelli nazionali e regionali organizzati dal Movimento.
  2. A titolo informativo e per una corretta collaborazione, ogni pastore associato si impegna a mettere a conoscenza il Comitato Esecutivo in caso di organizzazione di eventi che prevedano l’invito e/o il coinvolgimento diretto di più pastori/chiese/opere associate al movimento. Inoltre, ogni pastore associato, sempre a titolo informativo, vorrà informare il Comitato Esecutivo in merito ad eventi importanti che si terranno nella propria chiesa locale, quali per esempio ricorrenze, anniversari della chiesa o del ministerio, dedicazione dei locali di culto, etc…
  • NELL’INTERSCAMBIO DI VISITE ALLE CHIESE LOCALI

 

Nella piena libertà ed in nome della comunione fraterna, ogni pastore associato ha piena facoltà di visitare e predicare nelle chiese associate solo dietro espresso invito da parte del pastore della chiesa locale stessa.

Qualora si dovessero verificare episodi di forzature o auto inviti, ogni pastore di chiesa locale deve darne comunicazione al Comitato Esecutivo.

Come riportato dall’art. 11 del Regolamento interno, le chiese che desiderano la visita del Presidente, di uno o più membri del Comitato Esecutivo o di loro delegati, o di qualsiasi altro pastore associato, devono provvedere a proprie spese al vitto, alloggio, rimborso delle spese sostenute e offerta volontaria al pastore in visita.

  • NEI RAPPORTI TRA LE CHIESE/OPERE LOCALI E LE MIGRAZIONI DI CREDENTI

Premesso che è opportuno scoraggiare ogni e qualsiasi azione che alimenti divisioni o passaggi di credenti da una chiesa ad un’altra, nei casi di migrazione da parte di credenti già membri di chiese associate alle ‘Chiese Elim in Italia’, ogni pastore associato si impegna a consultare tempestivamente il pastore/responsabile interessato, per uno scambio di informazioni al fine di evitare ogni possibile malinteso che possa incrinare il rapporto tra pastori associati.

In caso di disaccordo fra le parti, dovrà essere richiesto l’intervento del Presidente o di un suo delegato.

  • NELL’APERTURA DI LOCALI DI CULTO IN QUARTIERI DOVE GIÀ ESISTE UNA CHIESA ELIM

In quartieri dove esiste già una chiesa Elim, ogni pastore associato si impegna ad informare preventivamente il Comitato Esecutivo.

  • STIMA E RISPETTO

“Quanto all’amore fraterno, siate pieni di affetto gli uni per gli altri. Quanto all’onore, fate a gara nel rendervelo reciprocamente” (Romani 12:10).

Ogni pastore associato si impegna a costruire per il Regno di Dio in cooperazione e non in competizione con altri ministeri associati alle ‘Chiese Elim in Italia’, coltivando buoni rapporti di stima e rispetto reciproco, evitando di interferire nel ministero di un’altra chiesa associata.

 

 

Il Comitato Esecutivo, in virtù dei poteri previsti dall’art. 17 dello Statuto ed in particolare al comma (m), si riserva di comunicare formalmente il proprio dissenso a tutti gli associati che non dovessero attenersi al presente Codice Deontologico, applicando le Misure Disciplinari riportate nell’art. 9 del Regolamento Interno.

 

Il Comitato Esecutivo si riserva di modificare ed aggiornare il presente Codice Deontologico sottoponendolo all’approvazione dell’Assemblea dei Soci.

 

Il presente Codice Deontologico è stato approvato dall’Assemblea ordinaria dei Soci il giorno 25 aprile 2019 tenutasi presso l’hotel Saracen a Palermo.